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Il quadro comune europeo di riferimento per le lingue

Il quadro comune europeo di riferimento per le lingue - Un manuale

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Jean-Claude Beacco
novembre 2017

Categoria: Working paper

Area tematica: Trilinguismo, lingue straniere e CLIL

Parole chiave:

Il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (qui di seguito il QCER o Quadro) ha ormai vent’anni di età, se consideriamo anche la versione provvisoria messa in circolazione dal 1996 e il fatto che quella “definitiva” del 2001 non ha subìto profonde modifiche rispetto alla prima.
Tuttavia, questo documento è ancora estremamente attuale, a tal punto che è in corso di elaborazione una versione “estesa” nella forma di un volume “parallelo” (2016-2018, vedi l’Invito a lanciare una consultazione, riportato alla fine di questa presentazione).
Pur essendo controverso, il Quadro gode ancora di una grande popolarità, anche se in taluni casi se n’è fatto un uso relativamente distorto rispetto allo spirito e al significato del documento iniziale. Simili distorsioni sono state prontamente individuate dal Consiglio d’Europa, il quale ha messo in guardia gli utenti da possibili interpretazioni riduttive di questo strumento, soprattutto in occasione del Forum intergovernativo sulle politiche linguistiche di Strasburgo (6-8 febbraio 2007) dal titolo “Il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue e l’elaborazione di politiche linguistiche: sfide e responsabilità”. Da allora, tuttavia, non sono propriamente diminuite le approssimazioni nell’utilizzo del Quadro.
Il presente manuale intende proporre una rilettura fedele e chiara del QCER, volta soprattutto a suggerirne un utilizzo sempre legittimo, delimitando, tra le altre cose, gli ambiti in cui è particolarmente indicato. Si tratta di una sorta di ritorno alle origini, oggi tanto più indispensabile in quanto è in corso di realizzazione il Piano Trentino Trilingue. Le autorità politiche della Provincia autonoma di Trento hanno scelto di considerare le politiche linguistico-educative un’importante dimensione delle politiche pubbliche, concretizzando quest’orientamento, peraltro eccezionale nel
campo politico, nel Piano Trentino Trilingue.
Uno degli obiettivi di questo manuale consiste nel vedere in che misura l’utilizzo del QCER potrebbe facilitare l’attuazione del Piano Trentino Trilingue, per promuovere non solo l’insegnamento CLIL, ma anche quello delle lingue straniere, dell’italiano e di tutte le altre discipline giacché tutte
linguistiche.
Il manuale è organizzato in tre serie di schede, di diversa lunghezza, che presentano dapprima il QCER (sezione I), poi indicano come servirsene per costruire dei programmi (sezione II) e infine suggeriscono delle attività didattiche (sezione III). Si tratta di una lettura guidata, volta a evidenziare
la grande utilità del QCER per l’elaborazione di programmi e la realizzazione delle attività didattiche, pur sapendo che non è l’unico strumento di lavoro disponibile a livello europeo per le strategie linguistiche.
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