Didattica della Matematica Inclusiva
nella scuola secondaria di primo grado

BUONE PRATICHEIO E LA MATEMATICA

 

Far esplicitare agli studenti la loro esperienza con la matematica – Tema «Io e la matematica»

Scrivere un breve tema dal titolo “Io e la matematica: il mio rapporto con la matematica dalle elementari ad oggi”.

 

Indicazioni per il docente

La prima attività che si consiglia di fare con gli studenti di una classe nuova (può essere una prima media ma anche una classe successiva se è il primo anno che l’insegnante prende in carico gli studenti) è la stesura di un tema in forma anonima: “Io e la matematica: il mio rapporto con la matematica dalle elementari ad oggi”.

È importante proporre il tema come prima attività, in modo che gli studenti non siano influenzati dalla conoscenza dell’insegnante che potrebbe portarli a scrivere, o comunque a concentrarsi, su dettagli ritenuti importanti per accontentare il docente stesso. Il titolo, come dichiarato dagli ideatori, è volutamente vago per lasciare la massima libertà di espressione ed è tratto dall’indagine “Io e la matematica” condotta per molti anni di ricerca dai professori Pietro Di Martino e Rosetta Zan, che ha portato alla caratterizzazione del costrutto di atteggiamento nei confronti della matematica (Di Martino & Zan, 2010; 2011). Tale ricerca si è basata principalmente sulla raccolta e sull’analisi di circa 2.000 temi autobiografici, svolti da studenti di tutti gli ordini scolari.

Riportiamo le parole di Capozio, Passaro e Di Martino (2006, p. 5):

L’analisi di tali temi ha portato diverse informazioni sul rapporto che gli studenti hanno con la matematica. In particolare, relativamente alla paura della matematica, la ricerca ha mostrato: 
  1. la diffusione della paura di sbagliare tra gli studenti, che risulta essere l’emozione più associata alla matematica;
  2. l’influenza della paura di sbagliare non solo nel rapporto affettivo dell’allievo con la disciplina, ma anche nelle prestazioni cognitive. Diversi studi (vedi ad esempio Zan, 2007) mostrano come la paura di sbagliare possa alterare e inibire i processi di pensiero; questa influenza è avvertita da chi prova tale emozione in matematica ed è spesso raccontata nelle biografie;
  3. la diffusione di questa paura sin dal primo ciclo di istruzione.

Proseguono gli autori nello stesso articolo (p. 20):

Se da un lato emerge un sentimento di paura e ostilità verso la matematica dato dall’astrusità dei concetti o da un senso di inadeguatezza, dall’altro spicca invece il senso di fascino e sfida dato dal cimentarsi nello studio e dal possibile piacere e appagamento che ne deriva.
Tra i giovani sono stati indagati con maggiore attenzione inoltre gli aspetti negativi legati all’insegnamento ricevuto; questo viene percepito come sbrigativo e monotono e, come conseguenza, la matematica viene vista come un’attività meccanica e noiosa.

Spesso per gli studenti è la prima volta che qualcuno si mostra interessato al loro rapporto con la matematica e, invece, l’attenzione a questo aspetto da parte dell’insegnante è di fondamentale importanza per instaurare poi un buon contratto didattico con la classe. Alcuni di loro potrebbero farlo presente proprio nei temi, per esempio riportiamo da un tema (classe IV, scuola superiore): “sinceramente, il mio rapporto con la MATEMATICA non è mai stato considerato. Mi spiego meglio... nessuno si è mai preoccupato, sino ad ora, di chiedermi come era il mio rapporto con questa materia”.

In linea con quanto suggerito dalla ricerca in didattica della matematica, riteniamo fondamentale che l’insegnante prenda consapevolezza del vissuto dei propri studenti, delle loro convinzioni, e che parta proprio da questi aspetti per instaurare un buon contratto didattico con ciascuna classe.

Il discente, e più ingenerale l’individuo, continuamente interpreta il mondo intorno a sé, mettendo in relazione i fatti osservati con le esperienze precedenti: le convinzioni sono proprio il risultato di questo continuo tentativo di dare un senso alla realtà, e nello stesso tempo determinano gli schemi con cui l'individuo si avvicina al mondo e quindi interpreta l’esperienza futura.
(Zan, 2007, p. 169)

Una volta raccolti e letti con attenzione i temi degli studenti, l’idea è quindi di partire dai loro scritti per affrontare vari aspetti molto importanti delle pratiche didattiche e della visione stessa della matematica che siamo interessati a condividere e a promuovere.

Pur essendo consapevoli che il discorso sarebbe molto ampio e che richiederebbe una trattazione più complessa e approfondita, come dimostrano anche le ricche e numerose ricerche in didattica della matematica, riportiamo nelle sezioni seguenti alcuni spunti di riflessione che riteniamo essenziali (abbiamo cercato di raccoglierne una parte nella bibliografia, per chi fosse interessato ad approfondimenti).

 

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2018_3_1011_IP.01 “LE NUOVE FRONTIERE DEL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE. Rimuovere le difficoltà d’apprendimento, favorire una scuola inclusiva e preparare i cittadini responsabili e attivi del futuro - Fase 2". Questa iniziativa è realizzata nell'ambito del Programma operativo FSE 2014 – 2020 della Provincia autonoma di Trento grazie al sostegno finanziario del Fondo sociale europeo, dello Stato italiano e della Provincia autonoma di Trento. La Commissione europea e la Provincia autonoma di Trento declinano ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni contenute nei presenti materiali.