Come un raggio nell'acqua. Dante e una possibile etica per il nuovo millennio
L'immagine del raggio che entra nell'acqua senza scompaginarla - canto II del Paradiso dantesco - diventa il paradigma di una relazione con l'altro che implica una profonda interazione ma che esclude possesso e violazione. Nell'incipit della terza cantica - intessuta di metafore della luce - Dio è anzitutto luce, prima ancora che potenza. Con l'aiuto di alcune "Beatrici novecentesche" (Stein, Arendt, Zambrano) e il pensiero di Lévinas, si mette a fuoco il tema della inappropriabilità dell'altro e quello della conoscenza come passività ricettiva.
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FORMATORE
Filippo La Porta
Saggista e critico letterario. Scrive regolarmente su “Repubblica” di narrativa italiana contemporanea. Tra le sue innumerevoli pubblicazioni due temerarie escursioni dantesche.
COME PARTECIPARE
Per la partecipazione al corso e per le modalità di attestazione fare riferimento al tutorial.
Si ricorda che eventuali interventi o domande realizzate dai partecipanti nel corso delle sessioni on line sincrone potranno essere registrati e messi a disposizione di ulteriori fruitori dell'iniziativa se proposta in modalità asincrona. La richiesta di attivazione della videocamera e del microfono da parte del partecipante durante tali sessioni costituisce tacito consenso.