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Ciascuno cresce solo se sognato

"Ciascuno cresce solo se sognato". Le risposte di alcune scuole trentine alle situazioni di fragilità educativa

ISBN/ISSN: 978-88-7702-463-3
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Fabiano Lorandi, Maria Arici
novembre 2018

Categoria: Working paper

Area tematica: Scuola inclusiva

Parole chiave:

In educazione, ogni lavoro è l’esito di un percorso e l’apertura a ulteriori cammini. Questo working paper non fa eccezione. L’idea non è nata a tavolino, ma dai tanti incontri con i referenti per i bisogni educativi speciali delle scuole trentine e dai loro racconti intercettati durante la ricerca 'Leggere le fragilità educative a scuola per intervenire'. Questa indagine, definita congiuntamente all’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa (IPRASE) e al Dipartimento della Conoscenza della Provincia Autonoma di Trento, intendeva esplorare il contesto scolastico trentino, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado, inclusi i percorsi di istruzione e formazione professionale, per far emergere la realtà degli studenti che ‘da soli non ce la fanno’. È un fenomeno che impegna molto gli insegnanti, ma che spesso resta invisibile sia nei termini di una lettura complessiva della realtà, sia rispetto a quanto viene messo in atto per rispondere ai bisogni di questi studenti.
Uno degli obiettivi della ricerca è stato quello di far emergere quanto le scuole attivano per rispondere ai bisogni complessi degli studenti con fragilità educative: per loro, infatti, occorre una progettualità capace di includere l’azione didattica in un orizzonte di crescita globale della persona. Si tratta di progetti realizzati sia in ambito scolastico, modificando metodologie, tecniche didattiche, ma anche attivando attenzioni pedagogiche, sia in ambito extra-scolastico, coinvolgendo il territorio con i suoi servizi educativi o socio-sanitari, nonché realtà del terzo settore o di volontariato. Accanto a progettualità complesse, realizzate a fronte di finanziamenti ad hoc, sono state raccolte anche progettualità e dispositivi che potremmo definire ‘ordinari’, ma straordinari nella loro capacità di creare situazioni inclusive, in grado di rispondere ai bisogni di questi studenti.
La ricchezza e l’interesse di quanto raccontato dalle scuole ha posto un altro problema e aperto un’ulteriore prospettiva di lavoro: come non perdere traccia di queste esperienze? Come renderle generative di ulteriori progettualità? Come poter ricavare da esse elementi utili da ‘portare a sistema’? La prospettiva di lavoro alimentata nel gruppo di ricerca da queste riflessioni è stata quella di rendere comunicabili le esperienze per favorire contaminazioni e nuove progettualità, in una logica di comunità di pratica professionale. 

creativecommons Questo documento è pubblicato e rilasciato sotto licenza CC BY-NC-SA 3.0 IT